invettiva con incerta compassione

zitelle astrali, amanti dei Giganti
vestali del “ti scopo senza scopo”
intossicate figlie, madri intossicanti
che volete “stare sola con me steeessa”
che “le relazioni sono dipendenza”
che volete libertà di ermafrodite
che hanno fatto sparire una metà
io vi dico “così sia”
nella chat universale dei monologhi:
la casa degli abbracci resta aperta
letto a due piazze
due tazze la mattina
molte entrate ed una sola uscita
qui niente tira-e-molla
qui resta solo il mio tessuto molle
il mondo-di-fuori gloria l’incoerenza
io sono ormai passato agli altri mondi
(oggi sono Bestia, niente Belle)

© Daniele Martino 2021 | proprietà letteraria riservata