Siamo solo fuffa digitale
soli nelle periferie remote degli affetti
raccontando sogni strani visionari
macellerie di stirpe famigliare
rifiutandoci a un concreto stare con
chi va al contatto è ritenuto un pazzo
chi è inconsapevole è convinto d’esser sano
nel chiasso dell’agitazione che ripete
alienazioni in mezzo a noi gli alieni
città sporche discariche di robe
abduzioni di ambienti in strame astrale
Arriverete a rimanere in pochi
dopo alluvioni incendi aperitivi virus
naufragi pestaggi sparatorie
un’altra bella setacciata per il formicaio
la Natura tornerà ad essere stupenda
dopo che illusioni ed egoismi
e “devo stare bene con me stessa”
e “ormai diffido di ogni relazione”
e ingratitudini, disgusti, fughe da ogni altro
saranno niente per chi verrà più avanti
per chi vorrà scavare
trovando nella terra noi, cenere per rose
testimoni di arte senza amore
briciole di tracce del passato
disintegrati ego dentro il tutto
mentre una bimba canta e danza su un balcone…
e l’usignuolo comincia la sua notte…
e le clochettes intonano la brezza…