Le pagine non sono molte. Appena più di un centinaio. I libri sono piccoli, maneggevoli, li puoi portare con te in un giardino. I caratteri sono grandi, le battute per riga poche. Non c’è fretta, nel leggerli. Si va piano quasi come in poesia, perché la densità dei concetti chiede lentezza, il tempo di distillare una qualità proposta. Come un cibo liofilizzato, dobbiamo metterci noi la nostra acqua. E poi bere lentamente quello che nutre e disseta. Immaginiamo anche che Mario Brunello e Peter Handke abbiano messo il giusto tempo, per scrivere queste loro meditazioni sul silenzio e sui luoghi tranquilli…
Daniele Martino, “tranquilla poetica del silenzio”, in “pagina99we”, 20 settembre 2014